San Daniele, città del prosciutto e non solo

La città di San Daniele si trova adagiata su una collina, ed è considerata una delle più belle località del Friuli Venezia Giulia, conosciuta a livello nazionale ed internazionale per la produzione della trota affumicata e del tipico prosciutto dal sapore inimitabile, frutto di una tradizione millenaria e di un microclima unico.

Numerosi sono gli edifici storici e chiese di interesse turistico molto elevato.
In piazza Vittorio Emanuele II spicca il Duomo settecentesco di San Daniele, dedicato a San Michele Arcangelo e consacrato in data 1806. La facciata è di chiara ispirazione palladiana, realizzata dall'architetto veneziano Domenico Rossi, mentre all'interno dell'edificio sono presenti tele preziose come la Santissima Trinità di Antonio de' Sacchis, detto il Pordenone, e dei bozzetti del Tiepolo.

Degni di nota anche i portali bronzei, opera dello scultore sandanielese Nino Gortan e realizzati nel 1982, e il Campanile, progettato da Giovanni da Udine.
Duomo settecentesco di San Daniele
Duomo settecentesco di San Daniele
Fiore all’occhiello e grande orgoglio della città è la rinomata Biblioteca Guarneriana: una tra le più antiche biblioteche  pubbliche d'Italia nonché la più antica del Friuli Venezia-Giulia. Al suo interno conserva preziosissimi codici miniati e ancora oggi visitabile su prenotazione.

La biblioteca fu fondata nella metà del XV secolo da Guarnerio d'Artegna e meta amata da personaggi illustri come Foscolo, Nievo e Carducci, il suo patrimonio di enorme valore è stato ampliato durante i secoli a seguirsi.
Biblioteca Guarneriana
Biblioteca Guarneriana
Da non perdere poi gli affreschi della Chiesa di Sant'Antonio Abate situata in via Garibaldi dove al suo interno si può ammirare il più bel ciclo rinascimentale della regione, meritevoli dell'appellativo a San Daniele di "Cappella Sistina del Friuli". La chiesa è dedicata al patrono dei salumieri e dei macellai e gli affreschi presentati sono stati realizzati a più riprese tra il 1497 e il 1522, ad opera di Martino da Udine, noto anche come Pellegrino da San Daniele.

Di non indifferente rilievo anche gli itinerari sui castelli e sulla cultura ebraica e della sua permanenza secolare a San Daniele del Friuli e l'immortalata conservazione di storia e tradizione del Museo del Territorio e degli altri musei.